15/07/14
"Piani di fuga anti-omologazione"
Vedi è impossibile se credi
che sia una battaglia questa
da combattere
per mostrare la tua resistenza
Non ci sono carri armati
né satelliti o soldati
ma solo una poltiglia vuota
una distesa immensa
Ci sono io e ci sei tu
e tutte le scelte da fare
per non degenerare
e diventare bestie
19/06/14
"QUANDO L'ARTE E' TERAPIA E I MUSEI SONO VIVI (parte I)"
Amsterdam non è solo una delle grandi città europee, Amsterdam è un concentrato di fascino e fascinazioni a più strati. Canale dopo canale la città si dispiega nella sua eleganza architettonica della borghesia-mercantile del XVII secolo. Una città dove, nel suo ordinato vivere, tutto sembra possibile.
Le biciclette corrono veloci sulle piste ciclabili, i fiori colorano i balconi e le barche navigano i canali che girano in anello intorno al centro storico. Amsterdam può essere il paese dei balocchi per chi cerca un viaggio nei Coffee Shop o per chi cerca le donnine nel quartiere a luci rossa, dove dalle vetrine escono culi bellissimi e tette rifatte (?). E qui finisco con l'elenco delle banalità (e rimando ad un altro momento un' eventuale discussione riguardo a quanto sia civile la prostituzione legalizzata).
Da lucchese Amsterdam affascina anche per lo stretto legame che ha unito la fortuna delle due città. Famiglie come i Parensi, Moriconi, Guinigi, Mansi per alcuni decenni hanno venduto pregiate e coloratissime sete in tutta Europa. Amsterdam divenne la base ideale per esportare le stoffe lucchesi in Inghilterra, Germania, Russia o Polonia. La rotta più praticabile vedeva imbarcare le sete al porto di Livorno e sulla rotta Cadice-Lisbona arrivavano nel porto di Amsterdam. I lucchesi avevano negozi e compagnie nel cuore della città e alcuni di loro divennero tra i più ricchi mercanti di Amsterdam. Lucca era quindi presente durante il secolo d'oro olandese, quando non solo l'economia volava a gonfie vele ma anche la pittura si rinnovò profondamente per mano di talentuosi pittori come Frans Hals, Vermeer o Rembrandt. Il calvinismo si era diffuso ed il suo essere contrario alle immagini religiose spinse i poveri pittori a reinventarsi ed inventare soggetti e tematiche nuove (quanto della natura del calvinismo è entrato nello spirito dei lucchesi, potrebbe essere un'altra bella domanda).
Con queste belle premesse nella testa ho acquistato il biglietto per il Rijsmuseum, certo di trovare "la Lattaia" di Vermeer e la "Ronda di notte" di Rembrandt.
E così è stato. Due quadri grandiosi, uno di piccole dimensioni, l'altro realmente grande. Ma la sorpresa, che può rendere un uomo felice, è arrivata inaspettata da Rembrandt in persona.
Un fantasma uscito da un quadro che mi ha lasciato imbambolato per mezz'ora, catturato dal magnetismo del suo sguardo. Uno dei suoi tanti autoritratti. Uno di quelli del periodo della decadenza, che lo portò a morire nella totale miseria. Non voglio parlare di Sindrome di Stendhal o altre stronzate del genere, niente di tutto questo, ma semplicemente la grandezza vitale dell'arte nella sua piena espressione.
Un fantasma, dicevo, uno squarcio uscito per un attimo dal buio.
Siamo nel 1661, il linguaggio figurativo di Caravaggio aveva raggiunto il Nord Europa sfumando i colori della meticolosa pittura fiamminga e Rembrandt ne reinventò la luce stendendo i colori con pennellate larghe e talvolta con le dita.
Un mondo oscuro, carico di ombre e nel suo sguardo la vita.
La vita e quello che la vita si porta via: gli anni, la moglie, il successo, i sogni.
Cazzo! (scusate il francesismo) ma la sensazione esperenziale, in questi casi può essere fortissima. Due occhi che ti parlano dal 1600 e parlano di ora e parlano di te (moglie esclusa). Cosa chiedere di più dall'arte, da un artista, da un museo e da una città?
Gli occhi di chi ha visto tutto, di chi è passato attraverso il fuoco e con l'intensità del suo sguardo ti dona per un attimo la profondità dell'anima, per poi evaporare lasciandoti nell'illusione che per un momento hai toccato il senso delle cose.
-"Carlo che fai è mezz'ora che ti cerchiamo!"
- "Eh si…è solo che…"
- "Dai, dobbiamo andare tra poco c'è il tram per lo Ziggo Dom, non vorrai mica arrivare tardi al concerto dei Pearl Jam?"
- No assolutamente no…andiamo"
Is something wrong, she said (C'è qualcosa che non va? disse)
Well of course there is (Beh, certo che c'è qualcosa che non va)
You're still alive, she said (sei ancora vivo, disse)
Oh, and do I deserve to be? (e merito di esserlo?)
Is that the question? (è questa la domanda?)
And if so...if so… (E se è così... se è così…)
who answers...who answers…(chi può rispondere?, Chi può rispondere?)
I, oh, I'm still alive (Io sono vivo)
I, oh, I'm still alive (Io sono ancora vivo).
Le biciclette corrono veloci sulle piste ciclabili, i fiori colorano i balconi e le barche navigano i canali che girano in anello intorno al centro storico. Amsterdam può essere il paese dei balocchi per chi cerca un viaggio nei Coffee Shop o per chi cerca le donnine nel quartiere a luci rossa, dove dalle vetrine escono culi bellissimi e tette rifatte (?). E qui finisco con l'elenco delle banalità (e rimando ad un altro momento un' eventuale discussione riguardo a quanto sia civile la prostituzione legalizzata).
Da lucchese Amsterdam affascina anche per lo stretto legame che ha unito la fortuna delle due città. Famiglie come i Parensi, Moriconi, Guinigi, Mansi per alcuni decenni hanno venduto pregiate e coloratissime sete in tutta Europa. Amsterdam divenne la base ideale per esportare le stoffe lucchesi in Inghilterra, Germania, Russia o Polonia. La rotta più praticabile vedeva imbarcare le sete al porto di Livorno e sulla rotta Cadice-Lisbona arrivavano nel porto di Amsterdam. I lucchesi avevano negozi e compagnie nel cuore della città e alcuni di loro divennero tra i più ricchi mercanti di Amsterdam. Lucca era quindi presente durante il secolo d'oro olandese, quando non solo l'economia volava a gonfie vele ma anche la pittura si rinnovò profondamente per mano di talentuosi pittori come Frans Hals, Vermeer o Rembrandt. Il calvinismo si era diffuso ed il suo essere contrario alle immagini religiose spinse i poveri pittori a reinventarsi ed inventare soggetti e tematiche nuove (quanto della natura del calvinismo è entrato nello spirito dei lucchesi, potrebbe essere un'altra bella domanda).
Con queste belle premesse nella testa ho acquistato il biglietto per il Rijsmuseum, certo di trovare "la Lattaia" di Vermeer e la "Ronda di notte" di Rembrandt.
E così è stato. Due quadri grandiosi, uno di piccole dimensioni, l'altro realmente grande. Ma la sorpresa, che può rendere un uomo felice, è arrivata inaspettata da Rembrandt in persona.
Un fantasma uscito da un quadro che mi ha lasciato imbambolato per mezz'ora, catturato dal magnetismo del suo sguardo. Uno dei suoi tanti autoritratti. Uno di quelli del periodo della decadenza, che lo portò a morire nella totale miseria. Non voglio parlare di Sindrome di Stendhal o altre stronzate del genere, niente di tutto questo, ma semplicemente la grandezza vitale dell'arte nella sua piena espressione.
Un fantasma, dicevo, uno squarcio uscito per un attimo dal buio.
Siamo nel 1661, il linguaggio figurativo di Caravaggio aveva raggiunto il Nord Europa sfumando i colori della meticolosa pittura fiamminga e Rembrandt ne reinventò la luce stendendo i colori con pennellate larghe e talvolta con le dita.
Un mondo oscuro, carico di ombre e nel suo sguardo la vita.
La vita e quello che la vita si porta via: gli anni, la moglie, il successo, i sogni.
Cazzo! (scusate il francesismo) ma la sensazione esperenziale, in questi casi può essere fortissima. Due occhi che ti parlano dal 1600 e parlano di ora e parlano di te (moglie esclusa). Cosa chiedere di più dall'arte, da un artista, da un museo e da una città?
Gli occhi di chi ha visto tutto, di chi è passato attraverso il fuoco e con l'intensità del suo sguardo ti dona per un attimo la profondità dell'anima, per poi evaporare lasciandoti nell'illusione che per un momento hai toccato il senso delle cose.
-"Carlo che fai è mezz'ora che ti cerchiamo!"
- "Eh si…è solo che…"
- "Dai, dobbiamo andare tra poco c'è il tram per lo Ziggo Dom, non vorrai mica arrivare tardi al concerto dei Pearl Jam?"
- No assolutamente no…andiamo"
Is something wrong, she said (C'è qualcosa che non va? disse)
Well of course there is (Beh, certo che c'è qualcosa che non va)
You're still alive, she said (sei ancora vivo, disse)
Oh, and do I deserve to be? (e merito di esserlo?)
Is that the question? (è questa la domanda?)
And if so...if so… (E se è così... se è così…)
who answers...who answers…(chi può rispondere?, Chi può rispondere?)
I, oh, I'm still alive (Io sono vivo)
I, oh, I'm still alive (Io sono ancora vivo).
22/05/14
"Sei più bella adesso nella tua vita adulta"
Vomitando
suoni di luce
razzi
bottiglia/alberi torre
il
mio cuore si accende
quando
turbina il globo
Quando
la ragazza affonda i piedi nel fiume
Venere/Afrodite
avvolta
intorno alle circostanze del mondo.
(A
modo suo) la bellezza non ha mai dormito
(A
modo tuo) sei più bella adesso
nella
tua vita adultacon gli occhi segnati dall' inchiostro del tempo
A Ghigo (Cosmonauta di autopiste stellari)
Piccoli
pesci nella pozzanghera
parlano
e sparlano morbosamente
in
un incestuoso gioco finito
ignari
con
la fascia al petto e i tacchi a spillo
della
grandiosa luminosità dell'esistenza
Troppo
poco per svegliare i demoni danzanti
di
chi ha abitato biblioteche come templi
Troppo
poco per chi ha sfiorato donne e universi
di
tutte le mille possibili americhe immaginate
Corri
corri
ancora Grande Ghigo
cosmonauta
di autopiste stellari.
(your
friend)
Carlo
Puddu
"Il mondo ruota quando dormi"
Il
mondo ruota quando dormi
niente
è immobile negli schizzi di Van Gogh
I
fiumi vanno verso il mare
i
treni lungo l'Europa
Tutto
danza nei film di Fellini
il
sangue in quelli di Tarantino
Gli
amanti si rincorrono di notte
I
campi brulicano di vita (e forse anche l'universo)
I
ragazzi navigano la rete
Pasolini
est vie
Ferlinghetti
scrive ancora poesie
Le
formiche scavano miniere
le
città non dormono mai
Gli
anni passano veloci
il
dolore si trasforma
i
bambini crescono
Noodles,
sono inciampato
Charlie
Chaplin salverà il monello
Berlino
cambierà il suo volto
Tutto
si muove
tutto
si trasforma
tutto
scorre e cambia
Bye
Bye vecchio mondo
io
sono pronto.
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